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“Come ha fatto per acconciatori ed estetisti, il Governatore Marsilio abbia coraggio e consenta l’apertura dei negozi d’abbigliamento, calzature e accessori”. Quello di Federmoda Confcommercio Pescara non un appello è un grido di dolore di molte attività a rischio di chiusura

Enzo D’Ottaviantonio – Presidente Federmoda-Confcommercio Pescara:

“Il settore abbigliamento sta conoscendo una crisi mai vita prima. Dopo un Natale deludente a causa delle tante giornate di chiusura abbiamo avuto un inizio dei saldi molto al di sotto delle aspettative a cui è seguito un febbraio quasi totalmente in zona rossa.

Secondo un’indagine di Federazione Moda Italia-Confcommercio sui saldi invernali, a gennaio il dato delle vendite è sceso in picchiata rispetto a gennaio 2020 con le vendite di abbigliamento, calzature e accessori a -41,1% in media. Quasi il 90% dei negozi (88,9%) ha infatti dichiarato di aver subito un calo delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2020.

Tali cali nelle vendite sono stati dovuti, oltre alle tante giornate di chiusura, anche dal grande utilizzo dello smart working nel pubblico e nel privato, dal minor reddito disponibile dei consumatori, la totale assenza dello shopping tourism e, non ultimo, dal venir meno delle occasioni d’incontro di lavoro e nel privato (pranzi, cene, eventi, feste, cerimonie, cinema, palestre, ecc…).

Ma il dato su cui riflettere è che circa l’80% delle imprese del settore ha dovuto lavorare con sconti oltre la media, di fatto svendendo la merce, pur di recuperare un po’ di liquidità per far fronte agli impegni pregressi. Praticamente si è lavorato spesso senza margine di guadagno e dunque in alcuni casi il danno economico è di gran lunga superiore alla perdita percentuale di fatturato.

Sulla base di tale considerazione chiediamo come settore abbigliamento che nel prossimo decreto “sostegni” si prevedano indennizzi immediati per il nostro settore che non tengano conto di rigide percentuali di perdita di fatturato.

Voglio dire che applicando, come trapelato, la rigida percentuale del 33% di perdite nella media mensile di fatturato rispetto all’anno precedente per l’accesso agli indennizzi si rischierebbe di lasciare fuori molti potenziali aventi diritto.

Ripeto infatti che il fatturato del 2020 delle attività commerciali è, specie nel settore moda, il risultato dell’esigenza di svendere la merce stagionale, rimasta in giacenza nei magazzini, pur di pagare i fornitori. L’esigenza dell’incasso immediato coincide con una riduzione drastica della redditività. In pratica gli incassi non hanno generato alcun utile e il margine operativo lordo che rappresenta l’effettivo guadagno si è azzerato.

Ecco perché come Federmoda-Confcommercio ci appelliamo con forza a tutta la politica regionale, ed in particolare al Presidente Marsilio, affinchè sostenga con determinazione le nostre istanze nei confronti del Governo.

Sarebbe infatti un atroce beffa, come regione che ha avuto il maggior numero di giorni di chiusura delle attività, rimanere esclusi dagli indennizzi a causa dell’applicazione di parametri che non rispecchiano la situazione disperata che stiamo vivendo. Ne va della sopravvivenza di tante piccole attività commerciali che altrimenti rischiano di chiudere a centinaia”.