Un suicidio perfetto, Pescara imbarazzante

Un suicidio perfetto, Pescara imbarazzante

Match agli archivi, restano 90' di fuoco per il Pescara

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Il Pescara e il suicidio perfetto a Varese. Alla fine è un gol di Forte al 94′ a condannare i biancazzurri che si complicano da soli la vita in vista degli ultimi 90′ di gioco quando all’Adriatico ci sarà di scena il Livorno in quello che sarà un vero e proprio spareggio in chiave accesso ai playoff, quando non ci sarà alternativa al successo. Un Pescara assolutamente imbarazzante – mister Baroni, sono ancor ingiuste le critiche? – recupera solo nel secondo tempo (gol di Memushaj) lo svantaggio siglato nel recupero dei primi 45′ da Jakimovski e poi capitola alla fine. Gli unici pescaresi a meritare applausi sono i tifosi al seguito della squadra in Lombardia. Loro si che sono da Serie A. 

La gara. Come annunciato alla vigilia, debutti ufficiali in casa Pescara per i sudamericani Abecasis e Torreira. Sciolto il ballottaggio tra Pucino e Fornasier per affiancare Zuparic al centro della difesa: Baroni opta per l’ex Manchester United. Il modulo? Anche quello era stato annunciato: il 4-3-1-2 con Bjarnason trequartista. Il Varese, rimaneggiatissimo e già retrocesso, si affida ad una formazione base di nuovo conio.

E’ il Pescara, per ovvi motivi, a dover fare la partita e al 5′ Pettinari ci prova, ma senza fortuna. Il copione sembra lapalissiano, ma il Varese non ci sta a fare da agnello sacrificale sull’altare delle ambizioni pescaresi. Al 10′, infatti, la prima vera occasione è di marca lombarda con Fiorillo che vola a dire di no a Forte che aveva calciato a botta sicura un rigore in movimento. Il Pescara non sembra avere la “fame” necessaria in un avvio che smentisce le previsioni di un Varese molle e già con la testa alle vacanze. Troppi errori di impostazione nel Pescara, il Varese ha gioco discretamente facile nella propria trequarti a serrare i ranghi e a sbarrare la via della rete agli avversari. Inconcepibile nei primi 25′ l’atteggiamento del team ospite che deve necessariamente portare a casa i 3 punti per non rendere l’ultima giornata una sfida di fuoco con il Livorno. Al 31′, un errore in disimpegno del varese permette a Melchiorri di ritrovarsi a tu per tu con La Gorga, ma il bomber si lascia ipnotizzare dall’uscita basa dell’estremo di casa. Al 33′, Fiorillo è nuovamente reattivo e respinge un velenoso calcio piazzato firmato da Culina. Al 36′ si ripete, con quasi le stesse modalità, la sfida La Gorga – Melchiorri: l’esito è il medesimo di 5′ prima. Al 40′, ancora La Gorga sugli scudi per respingere una bordata dalla lunga distanza di Abecasis.  Al 1′ di recupero, il Pescara va sotto: direttamente da calcio di punizione, Jakimovski estrae dal cilindro la parabola perfetta e buca la rete di Fiorillo. Non c’è più tempo, nemmeno per rimettere la palla al centro, e si va negli spogliatoi.

Pochissime occasioni create, poca cattiveria agonistica e poca personalità: durante l’intervallo mister Baroni dovrà dare necessariamente la scossa.

Il Pescara si ripresenta con Pasquato per Bjarnason. Il piglio con il quale si inizia la ripresa non è poi così difforme da quello visto nei primi 45′, un Pescara pasticcione e poco gagliardo non riesce d imprimere un giusto ritmo alla gara.  Finisce dopo 58′ complessivi la gara di Torreira, affetto da crampi: Baroni opta per un Pescara a trazione necessariamente anteriore e getta nella mischia Politano.

Al 14′, Culina vede respingersi il suo calcio piazzato da Fiorillo, non c’è il replay del capolavoro balistico di Jakimovski. Niente mordente, niente orgoglio: i biancazzurri sembrano mentalmente rimasti a Pescara. Solo da palla piazzata si può creare qualcosa: calcio franco di Pasquato, di testa Memushaj anticipa tutti e realizza il pareggio (28′). Un minuto dopo, La Gorga dice no ad un tiro dalla distanza di Pettinari. Segnali di risveglio?

Al 34′, si rivede in campo Flavio Lazzari: fuori uno spento Pettinari. Ci si aspetta l’assalto all’arma bianca da parte del Pescara, le poche idee messe in campo, però, sono confuse e mal eseguite. Allo scadere, una grande giocata di Pasquato trova ancora una volta La Gorga a sbarrare la via della rete. Al 94′, un gol di Forte condanna i biancazzurri alla sconfitta. E alle lacrime

Varese – Pescara 2-1

Marcatori: 46’pt Jakimoski (V), 28’st Memushaj (P), 49’st Forte

Varese: La Gorga; Fiamozzi, Luoni, Rossi, De Vito; Culina (37’st Truzzi), Barberis, Capezzi, Jakimovski (27’st Dondoni); Forte, Miracoli (19’st Miracoli). A disposizione: Birighitti, Seitaj, Corti, Lores Varela, Mancino, Rojas. Allenatore: Stefano Bettinelli.

Pescara: Fiorillo; Abecasis, Zuparic, Fornasier, Rossi; Memushaj, Selasi, Torreira (13’st Politano); Bjarnason (1’st Pasquato); Pettinari (34’st Lazzari), Melchiorri. A disposizione: Aresti, Pucino, Caprari, Salamon, Gessa, Venuti. Allenatore: Marco Baroni.

Arbitro: sig. Abisso

Ammoniti: Jakimovski, Dondoni (V), Rossi, Torreira, Politano (P)

8 COMMENTS

  1. altra PERLA da incastonare nel favoloso curriculum di questa società e del suo presidente……….. aspettiamo con ansia la prossima !

  2. l’incapace ( su questo non vi è il minimo dubbio ) è stato però chiamato ricordiamolo da uno ancora più incapace……….

  3. se non eradichiamo costui ( il vero responsabile ) dalla poltrona ( dove lo hanno collocato la curva nord ” organizzata ” e la stampa pescarese ) temo non risolveremo mai il problema

  4. sono un tifoso del pescara che vive a torino, sento il parlare di certi tifosi che evidentemente non vedono cosa succede nel calcio(vedi parma) e che quindi
    dovrebbero comunque essere gati a chi fa del calcio a pescara

  5. 2 sono le cose : o va via allo stesso prezzo di quando è entrato cioè a zero euri ( tanto ha recuperato già abbondantemente ) sicuramente la miglior situazione auspicabile per tutti cosi’ da avere la possibilità di trovare qualcuno in giro per il mondo più capace e onesto oppure se vuole rimanere deve farsi da parte e lasciar decidere altre persone che hanno a cuore solamente l’aspetto sportivo e non quello economico e del guadagno personale ! quess sò le soluzioni vedesse lui che cazz vò fà perchè mò ci ha veramente stufato

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