Le due promozioni biancazzurre a Bologna: il racconto di Repetto

Le due promozioni biancazzurre a Bologna: il racconto di Repetto

«All’epoca ci si riscaldava negli spogliatoi dello stadio», racconta, «e quando uscii per saggiare le condizioni del terreno di gioco il boato del pubblico fu talmente forte che dovetti rientrare», ricorda

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Fate gli scongiuri, amici biancazzurri. Ma Bologna ha dolci ricordi. Dolcissimi. Bologna può essere considerata la città portafortuna del Pescara. Due spareggi al Dall’Ara e due promozioni.

Il 3 luglio 1977, nell’ultimo appuntamento dello spareggio a tre con Cagliari e Atalanta, i biancazzurri festeggiarono al Dall’Ara la prima storica promozione nella massima serie impattando a reti bianche con l’Atalanta, così come avevano fatto il 25 giugno con il Cagliari. Due anni dopo, il 1 luglio 1979, lo spareggio secco con il Monza: 2-0 e immediato ritorno in A.

E non finisce qui: la prima storica vittoria in A venne colta proprio contro il Bologna, ma all’Adriatico, alla terza giornata della stagione 1977-78.Ed Aache la prima trionfale cavalcata targata Galeone partì da Bologna con una pesante vittoria contro i rossoblù firmata Rebonato. Neve a bordo campo e scenario suggestivo.

Le due promozioni di Bologna hanno un comune filo conduttore: Giorgio Repetto. In campo in entrambe le circostanze. Abbiamo raccolto i suoi ricordi.

Stagione 1976-1977, allenatore Giancarlo Cadè e presidente Armando Caldora. il Pescara concluse il campionato al secondo posto con 49 punti, alla pari col Cagliari e con l’Atalanta. Il 3 luglio 1977, nell’ultimo appuntamento dello spareggio a tre con Cagliari e Atalanta, i biancazzurri festeggiarono al Dall’Ara la prima storica promozione nella massima serie impattando a reti bianche con l’Atalanta, così come avevano fatto il 25 giugno con il Cagliari (l’Atalanta, tra le due gare, vinse contro i sardi).

«Ci seguì tantissima gente già a Terni», ricorda oggi l’attuale d.g. del Delfino, «ma a Bologna lo spettacolo fu incredibile. L’Atalanta era già promossa dopo la vittoria sul Cagliari, a noi bastava un pari per accompagnarli in Serie A. Dopo una bellissima partita con i sardi, dove avremmo meritato di vincere, disputammo una partita attenta e controllata e portammo a casa l’obiettivo. Ricordo ancora al rientro a Pescara la gente che ci aspettava e poi la parata a macchine scoperte in un fiume di persone. Fu festa per una settimana, ad ogni semaforo al quale mi fermavo era sempre un tripudio di clacson».

Stagione 1978-79, presidente Gianni Capacchietti e allenatore Antonio Valentin Angelillo. In campo sempre Repetto. Ancora uno spareggio, stavolta con il Monza, ed ancora il Dall’Ara a fare da cornice. Da Pescara arrivarono a Bologna circa 40.000 tifosi, un numero incredibile per una delle trasferte più massicce nella storia del calcio italiano e non solo. «All’epoca ci si riscaldava negli spogliatoi dello stadio», racconta, «e quando uscii per saggiare le condizioni del terreno di gioco il boato del pubblico fu talmente forte che dovetti rientrare», ricorda con un sorriso. Finì 2-0 con un gol di Peppino Pavone, l’attuale d.s. biancazzurro, al 40′ e un autogol di Giusto su tiro di Nobili al 61′. L’assist per Pavone fu proprio di Giorgio Repetto. Un segno del destino? «Scartai tre persone sul centro-destra prima di crossare al centro dove Peppino fu puntale all’appuntamento».

Oggi. Di nuovo Bologna tra la serie A e il Pescara. Ma stavolta gli avversari saranno i rossoblù e la formula è ben diversa. Con un nuovo pari, passeranno gli emiliani «Adesso soffro certamente di più», dice Repetto, «sarebbe stato meglio scendere in campo per poter scaricare l’adrenalina in una partita che ogni calciatore vorrebbe giocare. In tribuna si soffre, non si può fare niente. Possiamo farcela anche questa volta, nonostante il Bologna abbia un vantaggio. Percentuali? Il 55% per loro, il 45%, ma abbiamo dimostrato di poter vincere con chiunque. Questi playoff hanno confermato che il Pescara per qualità e, ora, anche gioco, è tra le migliori in assoluto della categoria. Il rigore non datoci a metà primo tempo dell’andata poteva cambiare l’inerzia del match, loro saranno molti attenti a non ripetere l’imbarcata subita con l’Avellino quando, dopo aver vinto là, forse pensavano fosse più facile».

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