Marino: ‘Il responsabile della sconfitta sono io’

Marino: ‘Il responsabile della sconfitta sono io’

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Alla presenza silenziosa di Giorgio Repetto, Pasquale Marino parla in conferenza stampa – cosa insolita in stagione ad inizio settimana – per analizzare la sconfitta contro la Juve Stabia. “Ho anticipato l’incontro con la stampa perché mi sembrava giusto dopo una partita del genere. Siamo arrivati impreparati ed il responsabile sono io. Non ci sono attenuanti o scuse, non siamo stati bravi nell’approccio. L’allenatore non è esente da responsabilità, gli input non sono stati sufficienti a fare arrivare i ragazzi pronti. Sembrava una partita di fine campionato, ritmi troppo bassi mentre questa squadra deve andare a tavoletta. E’ stata una settimana travagliata con il via vai nello spogliatoio e distrazioni, io e il mio staff non siamo stati bravi a far arivare la squadra bene inconsciamente alla partita come era stato nel periodo buono”.

E poi: “Allentiamo un po’ la tensione in certi frangenti e non ce lo possiamo permettere. Questa partita deve essere una lezione: tutti dobbiamo capire che non possiamo abbassare la tensione. E’ stato evidente che non eravamo attenti, pimpanti ed aggressivi. Presunzione? No Ho subito critiche sui cambi effettuati: se vogliamo parlare da “bar dello sport” facciamolo, se invece vogliamo parlare di calcio, le considerazioni sono ben altre. In sede di mercato aspettavamo il vice Balzano che non ancora è arrivato, e non certo per colpa del Pescara. In settimana Ragusa mi aveva manifestato la disponibilità a ricoprire quel ruolo, e credo che da quella parte abbiamo sofferto poco. Lo avevamo provato due o tre giorni. Fino a 6 minuti dalla fine si diceva che l’allenatore era stato perfetto, poi, prendendo gol su calcio piazzato, si arriva a dire che il tecnico ha sbagliato i cambi Ma il calcio è bello perché i pareri cambiano velocemente e tutti possono dire ciò che vogliono. Gli ultimi due cambi dal punto di vista tattico non ha cambiato niente. Il primo è stato fatto una volta passati in vantaggio per precauzione di non rimanere dietro in parità numerica con i loro attaccanti. Caprari dall’inizio? Stava bene, meglio di altri, e si è fatto trovare pronto. Un inserimento fisiologico e naturale, ha fatto anche discretamente come impatto iniziale contando il contesto generale, ma ci aspettiamo di più”.

Chiude sul mercato: “Io penso a lavorare, il mercato non è finito e la società sa cosa serve. Salviato? Porta male parlare di chi non è già arrivato, è stato fatto per Rispoli e Sampirisi e poi non sono arrivati. Quindi non dico nulla”. 

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