Marino: ‘Sono sereno. Zeman? Dovete chiedere al Presidente’

Marino: ‘Sono sereno. Zeman? Dovete chiedere al Presidente’

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Vigilia delicata in casa Pescara dopo una settimana complicata. Pasquale Marino si presenta in conferenza stampa concentrato, consapevole che con il Varese si gioca molto ma anche che il suo Delfino ha le carte in regola per invertire la rotta.

Sono sereno, c’è anche la mia famiglia qua. Sono un professionista e devo pensare al Varese. Zeman? Ho letto che ha preso un caffè con il Presidente, dovete chiedere a lui”, risponde sull’indiscrezione trapelata in settimana circa il contatto tra il boemo e il numero uno biancazzurro. Incalzato sulla questione dai cronisti, il tecnico non si sottrae: “sarei stato più felice di non leggerlo, ma un padrone di società è libero di fare quel che vuole e ha spiegato bene le cose. Noi dobbiamo essere bravi a non pensare a niente se non alla gara. Devo pensare in positivo e trasmettere positività alla squadra per farle avere ferocia agonistica. Dico sempre”, riportando l’attenzione sulle questioni di campo, “che non è forte chi non cade mai ma chi si rialza dopo essere caduto. Dobbiamo avere la forza di reagire a tutto con le prestazioni”.

Il tema caldo, però, resta la sua panchina in bilico: “fino a quando lavoro per il Pescara devo dare il massimo e concentrarmi sul lavoro per interrompere la striscia negativa. Ho l’obbligo morale di dare il massimo, se poi il massimo non basta pazienza. Mi sembra che abbiamo sbagliato due partite nelle ultime 14 e l’allenatore non vale più niente. Il calcio è così. Mi dispiace ma devo accettarlo”. Il riferimento è alla stampa che da inizio settimana parla di panchina in bilico. “Avrei preferito si puntasse sul reagire, per metterci in una posizione che meritiamo perché anche nelle ultime partite qualche punto ci manca. Il Pescara è il bene primario. Non sto dietro alle chiacchiere, non dobbiamo perdere di vista la partita con il Varese”.

Urge la scossa: “la partita di Crotone, come quelle con Latina e Juve Stabia, sono le classiche partite anomale che possono capitare in un campionato. Troppo brutti per essere veri. Atteggiamento mentale sbagliato. Fisicamente stiamo crescendo, il lavoro verrà fuori. Stiamo lavorando sull’approccio mentale, l’atteggiamento passivo non deve ripetersi”. Sulla formazione non si sbottona: “giocheremo con la difesa a 4, cerco di mandare in campo chi sta meglio, sto cercando di presentare una formazione mentalmente forte. Sforzini o Samassa? Vedremo. Abbiamo provato sia il 4-3-3 che il 4-2-3-1, vedremo se giocare con un trequartista dietro la prima punta o meno. Zauri forse lo porto in panchina, la sua presenza è importante in campo e fuori essendo un ragazzo per bene e da ammirare”. 

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