Bjarnason: “Ora sono felice di essere a Pescara“

Bjarnason: “Ora sono felice di essere a Pescara“

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“Brikir Bjarnason 2, la vendetta”: se l’avventura pescarese del vichingo islandese fosse un film, avrebbe di certo questo titolo. Arrivato con grandi aspettative con il Pescara neopromosso, in tanti pensavano di aver trovato un potenziale campione, Giovanni Stroppa in primis. Resta infatti celebre la sua affermazione ad indicare le grandi potenzialità del biondo centrocampista: “Bjarnason? Ruba l’occhio”, diceva dal ritiro di Rivisondoli per sottolinearne la bravura ed il fatto che sul rettangolo verde calamitava le attenzioni di tutti gli spettatori.

Ed invece fu una stagione tribolatissima sia per la squadra sia per Bjarnason. Nato trequartista ma non di stampo classico, era di difficile collocazione tattica in un contesto del tutto nuovo e non ben attrezzato. Tanta panchina dopo qualche esperimento da mezz’ala per lui che chiude mestamente quella stagione con 25 presenze totali, ma per lo più spezzoni, e due reti, una addirittura al San Paolo di Napoli (c’era già Bergodi sulla panchina pescarese nel match in Campania).

L’estate dopo è stata contrassegnata da tante trattative sfumate (il Sassuolo su tutte) e la convinzione che Bjarnason potesse essere il perno della rinascita targata Pasquale Marino. Non andò così. Sul finire della sessione estiva di mercato, con la squadra a Trapani per il secondo turno in campionato, venne ceduto alla Sampdoria in comproprietà per assecondare il suo desiderio di giocare in Serie A. Anche a Genova tante buone premesse, ma nessuna grande soddisfazione. Solo 14 presenze che non fanno scattare nemmeno il bonus economico per i biancazzurri, prologo al mancato accordo per il riscatto del suo cartellino.

Il Pescara lo riporta a casa alle buste, ma sembra solo di passaggio in Abruzzo. La volontà di Bjarnason è quella di emigrare di nuovo per provare una nuova avventura, in Italia o all’estero, ma in Serie A. Nessun abboccamento è andato a buon fine e a fine mercato il vichingo si ritrova a disposizione di Marco Baroni, tecnico ch non ha mai fatto mistero di puntare su di lui. “Bjarnason lavora da professionista, se resta è un calciatore importante per la categoria”, ha più volte detto l’ex Lanciano a mercato aperto.

Ora la telenovela Bjarnason è finita – almeno fino a gennaio se non giugno – e Birkir vuole dare il suo contributo al Delfino. E dopo tanti mesi di silenzio torna a parlare. “Stavo cercando una soluzione diversa, ma sono felice di essere qua “, dice Bjarnason in conferenza stampa. “La Serie B è molto difficile, in ogni gara bisogna essere concentrati per 95 minuti.  A Pescara non giocai tanto con continuità ed anche a Genova. Non sarei dovuto andare alla Sampdoria,  tornando indietro non Rifarei quell’errore.  Per vedere il vero Bjarnason ho bisogno di continuità. In Serie A non eravamo attrezzati al meglio, questo Pescara è una grande squadra ma ha bisogno di tempo. Può andare in A, ma è importante la mentalità: non possiamo prendere 3 gol in 9 minuti come con il Bologna“. Ha avuto 6 allenatori in Italia, a due è legato:”Bergodi e ora Baroni. Mihajlovic è un grande tecnico, ma non ci siamo trovati”. Il suo impegno confina con una promessa:”devo fare più gol”.

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