Il Catania di Calaiò lascia il Pescara all’ultimo posto (2-1)

Il Catania di Calaiò lascia il Pescara all’ultimo posto (2-1)

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Nello scontro tra ultime della classe a sorpresa, il Catania è cinico nello sfruttare ogni ingenuità del Pescara e fortunato al 97′ con il palo a dire di no a Pasquato e riesce dunque a portare a casa una vittoria che lascia gli avversari di turno mestamente nel fondo della graduatoria. Parte malissimo il Delfino che già dopo meno di un minuto di gioco paga dazio ad un nuovo errore di Pesoli (rigore procurato e realizzato da Rosina), non si disunisce però e perviene al pari con Melchiorri (20’pt), cresce sul finale di frazione ma al rientro dagli spogliatoi viene punito dall’ex Calaiò con la complicità involontaria di un impacciato Fiorillo. Il nuovo gancio in pieno volto stordisce il team di Baroni che non riesce più a raddrizzare la situazione. Dopo 6 gare, certe amnesie non sono più tollerabili e l’ultima posizione in graduatoria certifica un momento nerissimo dal quale urge uscire al più presto. Zero vittorie, troppi gol subiti, pochi realizzati e pause gravi nell’arco del match: è ora di invertire la rotta, archiviato il settembre da horror ad ottobre serve la svolta. 

La cronaca. Dopo 50’’, ingenuità di Pesoli che controlla male un pallone in area di rigore ed atterra Rosina: ammonizione e rigore per i padroni di casa che lo stesso ex Siena si incarica di battere e non fallisce. Inizio da brividi per il Pescara, già sotto nel punteggio dopo meno di due giri di lancette. Il colpo a freddo ha l’effetto di dare fiducia ai padroni di casa e di minare le già poche certezze degli ospiti, che sembrano subito incapaci di imbastire una qualche forma di reazione convinta. Al 14’, però, dagli sviluppi di un corner calciato da Caprari, Appelt Pires ha sulla propria testa la palla giusta per l’1-1 che però non concretizza. Il 4-3-3 catanese in fase di non possesso si trasforma in un abbottonato 4-1-4-1, con la conseguenza di intasare gli spazi e di non permettere alcuna trama offensiva ai comunque confusionari biancazzurri, oggi in tenuta verde fosforescente. Gestiscono bene il vantaggio immediato i rosso azzurri, provando oltretutto sortite offensive in ripartenza  come nel caso del 20’ quando Calaiò con uno stacco aereo sfiora il raddoppio. Sull’immediato ribaltamento di fronte, però, Melchiorri sfrutta al meglio un suggerimento in profondità di Bjarnason e con una giocata d’autore sigla il gol del pari che coincide con la terza marcatura personale consecutiva. Al 20’, dunque, si torna in parità.

Il Pescara reclama un rigore per un fallo di mano in area etnea che l’arbitro Ghersini non ravvede: l’inerzia del match appare cambiata, nonostante qualche incomprensione in fase difensiva (Zuparic e Fiorillo sfiorano al 24’ il pasticcio). Il match vive su ritmi non alti, con un possesso di palla quasi equamente diviso tra le due squadre contendenti, anche se il Catania si fa preferire per la qualità delle giocate, non sicuramente eccelsa ma più precisa di quelle del Pescara. Scarseggia, in  ogni caso, la pericolosità di ogni proposta offensiva, ma Melchiorri al 35’ non sfrutta al meglio un cross di Politano che avrebbe meritato di certo un miglior stacco aereo rispetto a quello offerto dall’ex Padova. Al 40’, una fulminea ripartenza biancazzurra non è conclusa al meglio da Bjarnason, che indeciso tra l’assist ed il diagonale verso la porta offre una via di mezzo che grazia Anania e soci. La crescita del Delfino è testimoniata sul finale di tempo da un siluro mancino di Melchiorri deviato in corner al 42’ e da una gestione accorta degli ultimi minuti prima del fischio arbitrale che sancisce l’intervallo.

Il classico gol dell’ex apre la ripresa e manda di nuovo ko il Pescara: Emanuele Calaiò con un diagonale buca la rete avversaria sfruttando anche la complicità di un Fiorillo non irreprensibile nella circostanza. Così come era avvenuto nel primo tempo, anche la ripresa si apre in salita per la Baroni’s Band. La reazione anche in questa circostanza non è veemente, il Delfino accusa il colpo ma stringe i denti e prova a riorganizzarsi. Ogni trama offensiva biancazzurra passa da un ispirato Melchiorri, non assistito al meglio dai compagni di reparto e dai centrocampisti che faticano ad inserirsi e ad accompagnare l’azione.

Cresce nel possesso palla il Pescara, ma al discreto giro palla non corrisponde una pericolosità degna di nota dalle parti di Anania. Il Catania, invece, in modo sornione lascia l’incombenza di fare la partita agli ospiti, ma è prontissimo a catapultarsi nella metà campo avversario in rapidi contropiede orchestrati generalmente da Rosina. Il 28’ è il momento della staffetta Caprari-Pasquato, ma il cambio programmato non muta le prospettive offensive dei pescaresi come quello tra l’acciaccato Melchiorri e Sowe (36’) . Al 38’ Calaiò grazia Fiorillo sparandogli addosso il più comodo dei palloni da depositare invece in rete. Dopo un tiro da fuori di Castro, al 39’ scocca l’ora del debutto di Pogba che rileva uno spento Politano. Allo scadere, Bjarnason su un calcio piazzato ha la palla del pari sul prioprio capo, ma la butta fuori. Scoppia un parapiglia in campo e a farne le spese è Gyomber, espulso per doppia ammonizione (il “contendente” Pucino rimedia il suo primo giallo). Il recupero ha dimensioni extralarge, 7 minuti, ma il risultato non cambia più perchè all’ultimo respiro si infrange sul palo un tiro di Pasquato. Il Catania lascia il Pescara all’ultimo posto in classifica ed apre in riva all’Adriatico la crisi: mister Baroni avrà contro l’Entella dell’ex Sansovini la prova d’appello?

Catania – Pescara 2-1

Reti: 2’pt Rosina su rig. (C), 20’pt Melchiorri (P), 6’st Calaiò (C)

CATANIA (4-3-3): Anania,  Peruzzi, Gyomber,  Spolli,  Monzon,   Jankovic (9’st Leto),  Capuano,  Martinho,  Rosina,  Calaiò,  Castro (47’st Sauro). A disposizione:  Ficara,  Parisi,  Escalante,  Garufi,  Marcelinho,  Çani,  Aveni. Allenatore: Sannino

PESCARA (4-3-3):  Fiorillo,  Pucino,  Pesoli,  Zuparic,  Zampano,  Guana,  Bjarnason,  Appelt Pires  Politano (39’st Pogba),  Melchiorri (36’st Sowe),  Caprari (28’st Pasquato). A disposizione:  Aresti,  Aldegani,  Baldor,  Grillo,  Cosic,  Nielsen,  Lazzari. Allenatore: Baroni

ARBITRO: Ghersini di Genova

Ammoniti: Pesoli, Appelt Pires, Pucino (P), , Calaiò, Monzon, Leto (C)

Espulso: Gyomber al 45’st per doppia ammonizione (C)

3 COMMENTS

  1. complimenti a tutta la società al presiperdente ……. ai giornalai lecchini ed a tutti i pinocchio boys ! finalmente ultimi in classifica complimenti vivissimi!!

  2. E ci lamentavamo di Marino e Cosmi per prendere chi insiste su una difesa che è sempre stata il suo fiore all’occhiello ! Abbi il coraggio di mandare in campo solo i professionisti e non i dilettanti.

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