Maniero – Pescara – Catania, i retroscena

Maniero – Pescara – Catania, i retroscena

Il triangolo Maniero – Pescara - Catania, storia di un affare saltato ad un cm dal traguardo. Quando tutto sembrava fatto, quando i documenti erano praticamente pronti e Maniero stava per lasciare il ritiro romano del Pescara è arrivato il contrordine: Signori stavamo scherzando, non è successo nulla

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Il d.g. Repetto ha bloccato tutto, di fatto incrementando l’archivio, già ben nutrito, di “storie di ordinaria follia mercatara” del Pescara (ricordate ad esempio la vicenda Kasami?). I malumori della piazza dopo la fuga di notizie su un affare che doveva rimanere segreto fino alla reale fumata bianca, la presa di posizione del tecnico pescarese che non voleva perdere il bomber e la volontà di Maniero di restare, anche senza garanzie, in una piazza che ama sono stati i nodi focali dell’epilogo.

Ma facciamo un passo indietro nella cronistoria di un trasferimento saltato che ha fatto infuriare – e non poco – una delle parti in causa, il Catania. Il primo forte contatto tra le parti c’è stato 24 ore prima che scoppiasse la bomba mediatica. Al di là delle tante frasi dette a mezzo stampa su un rinnovo vicino, un vero e proprio  incontro tra Pescara e Maniero a tavolino per parlare concretamente e mettere nero su bianco non c’era stato. Tutto rimandato al rientro della squadra da Roma, dopo che sin da prima di Natale tra Maniero e Sebastiani c’erano stati solo discorsi informali.

In questo contesto, si è inserito il Catania di Delli Carri con Alessandro Moggi dietro le quinte. Il nuovo d.s. siciliano, del quale inutile ricordare i trascorsi pescaresi ed i legami con il club, ha sondato il terreno con la società non trovandosi di fatto la porta chiusa. Un primo assalto era stato respinto, grazie allo stesso calciatore che aveva rifiutato la nuova destinazione. La sua volontà, chiara da tempo e ribadita, era (ed è) quella di restare a Pescara e allungare il contratto.

La trattativa però non è morta. Anzi, ha preso nuovo vigore l’indomani con l’arrivo di Sebastiani a Roma. Il Catania fa sul serio, con il Pescara e con il calciatore. Quest’ultimo si sente con le spalle al muro. La trattative subisce un’improvvisa accelerazione, è praticamente tutto fatto. L’offerta del Catania è più che allettante, quasi 500mila euro al club e due anni e mezzo di contratto al giocatore a quasi un milione complessivo. Il Pescara, che pure ha alzato l’offerta, non può minimamente competere e, nonostante la volontà di Maniero di restare anche a molto meno di quanto proposto dai siciliani, l’affare è praticamente chiuso.

Il giocatore è in confusione, piange e dice parole d’addio molto tristi. Ma è tutto fatto, per lui si prospetta una nuova avventura in una piazza d’elite per la B e con un contratto davvero importante, forse l’ultimo di grande livello in carriera. Ma non è sereno. Stava per lasciare il ritiro quando poi è piombato Repetto: dietrofront, non se ne fa più nulla. Maniero resta, fino a prova contraria.

Ora si aprono altri scenari: la vicenda di certo ha lasciato scorie pesanti. Resterà fino a giugno senza contratto? Il Catania tornerà alla carica? Ci sarà il rinnovo a breve? Il capitolo finale della storia non è stato ancora scritto. E con esso, il vero lieto fine.

10 COMMENTS

  1. Buon articolo che da un’idea della serietà di questa società. Però Maniero piangente quando va a guadagnare 1 milione in 3 anni proprio non me lo immagino.

    • invece io ci credo perché e’ un ragazzo con dei valori umani e morali, e lo ha sempre dimostrato sia in campo che fuori. Anche se professionalmente l’offerta che ha ricevuto era’ difficile da rifiutare, questo non significa che il ragazzo non abbia avuto una grande sofferenza e sensi di colpa. I giocatori sono esseri umani e non tutti sono “mercenari”. Non e’ assolutamente il caso di Riccardo Maniero.

      • Infatti non ho scritto da nessuna parte che sia un mercenario. Ho detto che mi è difficile credere ad una persona in lacrime sapendo di avere in mano un contratto che gli garantirà 1 milione in 3 anni. Una cosa è la tristezza nel lasciare dopo anni di militanza la propria squadra da capitano, altro è leggere di essere stato messo “con le spalle al muro” da questa offerta da dover dire di Sì. Magari capitasse a me di trovarmi con le spalle al muro a queste condizioni.

  2. la serietà o la competenza a mio avviso non sono il principale problema di questa dirigenza ……….. ma il basso “peso specifico” di questa società viene inevitabilmente fuori ogni qualvolta che bisogna mettere mano al portafoglio per rinnovare contratti o formulare offerte di acquisto…………..perchè purtroppo ai calciatori interessa “solo” la moneta

  3. quando dobbiamo acquistare o alzare la posta non siamo in grado di competere con nessuno ma quando dobbiamo vendere siamo imbattibili !

  4. in questa vicenda il tanto vituperato baroni secondo me ( se è vero quello che si dice ) si è molto riabilitato agli occhi dei tifosi ! bravo mister !

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