Calore, l’erede di Gatta e De Sanctis

Calore, l’erede di Gatta e De Sanctis

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Chi è Tomasch Calore, aggregato alla prima squadra già dal ritiro di Rivisondoli con Pasquale Marino in sella al Delfino? Scopriamolo insieme chi è l’ultimo prodotto di un vivaio che tra i pali ha prodotto alcuni grandi portieri, come Giuseppe Gatta e Morgan De Sanctis.

Tomasch Calore è il portiere della Primavera biancazzurra. Giovane talento classe ‘97,si ispira a Neuer, giocatore che secondo lui ha rivoluzionato il ruolo del portiere. Nel settore giovanile biancazzurro da 4 anni, sin dalla categoria dei Giovanissimi Regionali, ai microfoni di Mondoprimavera.it disamina la stagione della Oddo’s band e del ‘cantera’ del Delfino lodando il lavoro di Di Battista e Ruffini, ‘professionisti che ti formano come uomini e poi come calciatori’.

Sull’ultima gara, vinta in trasferta per 2-3 contro i rivali scaligeri, ‘Contro l’Hellas Verona per fortuna abbiamo invertito la rotta in trasferta iniziando bene il nostro 2015. È proprio lontano dalle mura amiche che abbiamo avuto dei problemi, ma con questa gara abbiamo dato dimostrazione di essere un grande gruppo abituato a soffrire. La partita è stata veramente tosta, non abbiamo mai gettato la spugna e non ci siamo scomposti, andando avanti per vincere la gara come in effetti è successo. Abbiamo dato una vera dimostrazione di forza. La vittoria è stata meritata perché non abbiamo mollato neanche per un minuto’ – Poi, continua Calore, sulla possibilità di acciuffare i playoff per la Final Eight scudetto– ‘Possiamo farcela ma non è questo l’importante al momento, ora come ora conta esclusivamente lavorare e migliorare, partita dopo partita. Le soddisfazioni arriveranno di conseguenza, ma un gruppo giovane come il nostro non deve staccare i piedi da terra, il nostro unico pensiero deve essere quello di lavorare e migliorare’.Mentre, su mister Oddo, ‘È un grande allenatore, ci trasmette molta tranquillità, cosicché quando si scende in campo si ha la serenità giusta per fare bene’.Mentre, sulla Primavera biancazzurra, ‘Mi ha stupito il gruppo: all’inizio ero molto scettico, ma partita dopo partita abbiamo formato la nostra identità diventando una grande squadra’. Per quanto riguarda il sogno di giocare all’Adriatico, per lui la ricetta giusta è ‘Lavoro, lavoro, lavoro: è alla base del successo, senza di esso è impossibile ottenere dei risultati di questo tipo. Servirà indubbiamente anche una buona dose di fortuna, vedremo che risultati riuscirò ad ottenere, ma ancora la strada è molto lunga’

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