Piedimonte: “Fu un delitto non trattenere Sansovini. E adesso..”

Piedimonte: “Fu un delitto non trattenere Sansovini. E adesso..”

Intervista ad un giornalista che conosce bene Pescara ed il Delfino

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Il momento attuale del Pescara (e non solo) nelle parole di Salvatore Piedimonte, Direttore Editoriale di Eduardo TV e fondatore del Gruppo Zeman.

Tra passato, presente e futuro, nell’intervista concessa a PS24 l’esperto di calcio di origine partenopea ci offre un punto di vista schietto ed originale.

Ci eravamo lasciati in una sera di maggio, ci ritroviamo oggi. Il minimo comune denominatore tra oggi ed allora è Marco Sansovini. Stupito dal suo ritorno? Cosa può dare a questo Pescara?

In verità non ci siamo mai lasciati, e come diceva il grandissimo Gigi Pisano autore della meravigliosa poesia  “’Na sera ‘e maggio” “Io te tengo dint”o core,  sóngosempe ‘nnammurato” Marco è stato l’ultimo vero capitano di zemanlandia, e non sono stupito del suo ritorno, anzi penso che sia stato un delitto non trattenerlo dopo il trionfo avrebbe meritato di giocare quella serie A, e con lui ora con la sua professionalità, la sua leadership cambiano non solo le ambizioni della squadra, ma anche l’approccio dei calciatori alle partite, io ricordo cosa ha fatto Marco Sansovini con Verratti.

Il post Zeman è stato per vari motivi difficilissimo qui a Pescara. Con il distacco della lontananza, quali sono stati gli errori commessi dal club che potevano e dovevano essere evitati?

Il post Zeman è complicato quando non si vince, figuriamoci dopo quel trionfo, Pescara è una bellissima città, una delle pochissime in Italia dove si vive ancora a misura d’uomo, potevamo fare la storia, si questo è l’unico mio rammarico e probabilmente non si doveva perdere il grande Presidente De Cecco, oggi con tutte le società in crisi, senza soldi e senza idee e poi vedere l’Empoli che con ragazzi di buona qualità ed ex giocatori sta facendo bella figura, immaginiamo solo per un attimo cosa sarebbe stata la nostra avventura, si mi viene tanta malinconia…potevamo veramente fare la storia, ma non c’è un solo colpevole, tutti abbiamo fatto degli errori, chi di valutazione chi di presunzione chi di troppa leggerezza.

Di quel Pescara sono ancora in biancazzurro Gessa e Caprari. Perché l’ex Roma non riesce a fare il salto di qualità?

Gessa è un amico e come Cascione, Zanon e Sansovini, quel trionfo porta la sua firma, quella radice fu decisiva, altrimenti i tre fenomeni Lorenzo, Marco e Ciro, non sarebbero mai potuti crescere in quel modo. Caprari in primavera era un fenomeno, molto più forte di Florenzi,  ma ancora aspettiamo il salto di qualità, ha tutti i colpi, deve solo decidere cosa vuole diventare da grande, uno dei tanti, o fare la differenza, ha tutti i mezzi e se non ci riesce è solo colpa sua.

Il Pescara è in mezzo al guado: dove può arrivare in questo campionato?

Io penso che sia stata allestita una squadra per vincere il campionato, e non credo possa fallire, vista la penuria tecnica di questo campionato e se vogliamo poi dar credito alle parole di Lotito, ricordiamo per esempio che quando trionfammo noi, c’erano Squinzi, Cairo e Garrone oggi il nulla assoluto con società in liquidazione

Chiudiamo con la domanda più scontata possibile: a maggio ripartirà il “tormentone” Zeman – Pescara?

Ora pensiamo al presente, vediamo di vincere questo campionato, poi ricordando le parole di Pisano a maggio forse mi risponderai…”ma tu, invece, pienze a n’ato e te stajescurdanno ‘e me“

Piedimonte

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