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Il danno dopo la beffa. Il mancato approdo del Pescara in serie A “costa”  – se così si può dire – 20 milioni ai biancazzurri. A tanto ammonta, euro più euro meno, il mancato introito che le casse biancazzurre faranno registrare. I diritti televisivi rappresentano la parte prioritaria di questa cifra, pur essendoci altre voci a rimpinguare l’ammontare complessivo. E’ vero che dalla prossima stagione i club di B avranno cifre superiori rispetto a quelle degli anni scorsi, stagione appena archiviata inclusa, ma si tratta pur sempre di spiccioli rispetto a quanto introiteranno le neopromosse e le altre sorelle della categoria maggiore.

I conti del Pescara sono sani, ma non possono permettere grossi investimenti senza cessioni. Sebastiani lo ha già fatto capire dagli spogliatoi del Dall’Ara. “La squadra è giovane e ha futuro, noi vorremmo mantenere tutti ma la mancata promozione comporterà la cessione di qualcuno voglioso di calcare il palcoscenico della Serie A. In caso di A sarebbe stato diverso, in B non potremo trattenere tutti. Ascolteremo le offerte che arriveranno”. Il che non significa necessariamente un ridimensionamento degli obiettivi, ma semplicemente che i giocatori più appetibili partiranno e verranno sostituiti il più degnamente possibile. Cambierà volto il Pescara, insomma. Ma le ambizioni non saranno in tono minore. Iannascoli stesso lo ha detto al triplice fischio di Bologna: “Vogliamo riprovarci subito”.

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