Fiorillo e Aresti, porte scorrevoli a Pescara

Fiorillo e Aresti, porte scorrevoli a Pescara

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Porte scorrevoli a Pescara. La stagione diversa di Vincenzo Fiorillo e Simone Aresti, due facce diverse di una stessa medaglia biancazzurra. Il primo, titolare designato, è chiamato alla stagione della consacrazione ma ha perso il posto;  il secondo, ormai nel pieno della maturità, scalpitava per ritagliarsi il suo spazio e dopo aver conquistato il posto (prima gara: con l’Entella) non lo ha più mollato.

Fiorillo ha l’Abruzzo nel destino. Nel 2008, al termine della fase finale del campionato Primavera disputatasi tra Chieti, Vasto ed Ortona, con la sua Sampdoria vinse lo Scudetto battendo in finale l’Inter di Balotelli. Nella stessa stagione fu eletto miglior portiere del campionato ed alzò al cielo anche la Coppa Italia di categoria. L’anno dopo, ai Giochi del Mediterraneo di Pescara, con la Nazionale Under 19 vinse l’argento. Da allora, nel calcio dei grandi, poche soddisfazioni (un campionato vinto da titolare a Livorno) e qualche passaggio a vuoto nonostante l’etichetta di “Nuovo Buffon”. Ora in biancazzurro non sta sfruttando la grande possibilità di spiccare il volo e per lui a gennaio potrebbe richiudersi la valigia. Samp e Juve, che ne detengono in comproprietà il cartellino, dovranno decidere il suo futuro. Il Pescara, stante anche la presenza del fido Aldegani (che di recente ha detto di voler chiudere la carriera in biancazzurro e di puntare al rinnovo annuale di contratto) si cautelano e pensano di riportare alla base Savelloni.

 Aresti, secondo estremo difensore sardo nella storia del Pescara dopo Tore Pinna, vuole fare ancora meglio del suo amico e collega isolano. Come il predecessore, anche Aresti è iscritto alla categoria d’elite dei portieri – goleador. Un gol per Pinna in maglia Torres nel ’98, addirittura due per Aresti con il Savona contro Giacomense e Renate. «Spero che la coincidenza porti fortuna», dice Pinna. «Il Pescara è assolutamente in buone mani. E non lo sostengo perché lo conosco e siamo amici, ma perché è un vincente. Ha la mentalità del guerriero. Dico ai tifosi biancazzurri, che ho nel cuore, di sostenerlo: Simone vi farà togliere delle belle soddisfazioni» (qui intervista integrale di Pinna).

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