Da Legrottaglie a Iervese, la storia di Francesco Mongiello

Da Legrottaglie a Iervese, la storia di Francesco Mongiello

Conferma in bilico per il giovane attaccante pugliese che si ispira a Ibrahimovic

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Una storia che si è tinta di biancazzurro quella di Francesco Mongiello. Sperando in una conferma. Nato a Bari il 31/05/1998, l’attaccante è sbarcato a Pescara dopo aver militato nel Bari. Vista la stazza (1,85 cm.) nel Pescara è stato impiegato prevalentemente da prima punta nel 4-3-3, ma nel Bari ha ricoperto, anche bene, le mansioni da seconda punta nel 4-4-2 e nel 3-5-2 e quella di esterno sempre nel 4-3-3. Perché? Semplice: nonostante l’altezza, Mongiello è anche discretamente veloce, ama attaccare gli spazi e va a nozze se viene lanciato in profondità.

Ha sempre avuto una buona confidenza con il gol, il baby pugliese, e nel Pescara si è presentato con 2 reti e un assist vincente nelle prime 4 gare disputate. Un predestinato? Forse. Anche se ha davanti due grandi promesse come Ranieri e Sow che hanno fatto benissimo. Dopo tanto peregrinare, in biancazzurro può aver trovato la sua dimensione.  Dal 2008 al 2011 ha giocato nell’Aurora Calcio Bari, dal 2011 al gennaio 2015 nell’A.S.Bari prima e F.C.Bari dopo sotto la guida di tecnici  quali De Tommasi (Aurora), Battisti, Sassarini e Legrottaglie nel Bari.

Con i Galletti non ha trovato lo spazio che meritava ed ha voluto lasciare la Puglia per provare un giorno ad emulare il suo grande idolo, Zlatan Ibrahimovic. “Pescara si sta rivelando una bellissima esperienza di vita”, dice chi lo conosce bene ma non vuole apparire, “ottima e seria società di calcio dove si è inserito perfettamente nel nuovo gruppo, nella splendida città”. E  a scuola (frequenta il liceo scientifico) si disimpegna più che bene. La conferma a Pescara non è scontata, ma possibile. Oggi, come tutti i ragazzi della sua età, sta inseguendo un sogno, quello di diventare calciatore con determinazione. La stessa determinazione che mette anche nello studio, perché ha la consapevolezza che nella vita alcune volte i sogni non si realizzano in un modo, ma si realizzano in un altro. E se non dovesse diventare il nuovo Ibra, non avrà il rimorso di averci provato. D’altro canto Ciccio ripete sempre una frase storica di un campione dell’epoca moderna. “Io non gioco contro una squadra in particolare. Io gioco per battermi contro l’idea di perdere”. Chi lo diceva? Un certo Eric Cantona…

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