Crecco, il talento che ha rischiato di non sbocciare

Crecco, il talento che ha rischiato di non sbocciare

La storia del prossimo biancazzurro

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Luca Crecco ed il Pescara, il matrimonio è ormai prossimo. Siamo ai dettagli ormai di un’operazione che condurrà il giocatore alla corte di Oddo.

Manca insomma solo l’annuncio, poi si concretizzerà il prestito con premio di valorizzazione. Il giocatore a breve raggiungerà la truppa biancazzurra, non più a Pizzoferrato ma a Cingoli. Non è partito con la Lazio per il Belgio, dopo il ritiro di Auronzo di Cadore, dove Cataldi e soci affronteranno l’Anderlecht in amichevole.

La storia di Crecco è particolare. La Lazio ha sempre puntato fortissimamente su di lui, ritenuto con Cataldi il futuro del club. Ma un brutto infortunio ha rischiato di fargli chiudere anzitempo la carriera. Ultimo anno di Primavera, semifinale Scudetto contro il Toro. Tossiva sangue, Luca Crecco, riusciva a malapena a respirare dopo un brutto contrasto. ” Sì, lo ammetto, ho avuto paura. Lo chiesi subito al dottore: ‘Ma non è che resto paralizzato?'”, raccontava all’epoca. “Una botta tremenda, non riuscivo a muovermi. Lo spavento, la corsa in ospedale: poi all’una, finiti gli esami capii”. Operazione alla clavicola, tanta paura e mille sacrifici per tornare come prima. Con un amico speciale, Ledesma. I libri per conseguire la maturità da privatista ma soprattutto il pallone.

Il post infortunio è stato così. Poi l’anno a Terni, per provare ad essere protagonista. 34 presenze e 6 assist, non male. Ed il cordone ombelicale con Mamma Lazio che non si recide. E non verrà tagliato nemmeno ora che andrà a Pescara. Perchè i biancocelesti puntano forte su Crecco. Ma prima dovrà essere protagonista in biancazzurro.

 

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