Cosmi: ‘Pessimista? No, nel modo più assoluto’

Cosmi: ‘Pessimista? No, nel modo più assoluto’

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Prima conferenza stampa di vigilia gara come tecnico del Pescara per Serse Cosmi, sbarcato in riva all’Adriatico ad inizio settimana con un carico di grinta e determinazione che vuole necessariamente trasmettere ai suoi (nuovi) uomini. “Pessimista? No, nella maniera più assoluta. Non sarei venuto, c’era la consapevolezza di arrivare in una società ed in una piazza dove si fa calcio come piace a me. In questi giorni ho avuto la conferma che la squadra ha qualità, è chiaro che in soli sei giorni non puoi proporre tutte le situazioni che vuoi. La certezza, però , è che si tratta di una squadra che sa giocare a calcio e che ha grandissime capacità tecniche, ma queste cose non vanno sempre di pari passo con i risultati. Chi mi ha preceduto è un allenatore esperto e valido su vari aspetti, è solo una squadra che ha perso fiducia in se stessa”.

In questi primi giorni di “Cura Cosmi” l’aspetto preponderante sul quale si è puntato è quello mentale. “Abbiamo dedicato molto tempo all’aspetto psicologico con colloqui individuali e di squadra per capire e per rimotivare. E’ come a scuola quando si cambia la maestra, c’è sempre curiosità ed attenzione, il nuovo porta sempre una reazione, ma ora dobbiamo portarla fino alla fine. Siamo già migliorarti, domani vedremo quanto, ma dovremo continuare a farlo”. L’aspetto atletico è un altro punto chiave: “difficile capire come sta la squadra, bisogna vedere quanto l’aspetto psicologico  ha inciso sull’aspetto fisico”.

Simpatico, diretto e colorito ma fermo nelle sue convinzioni: Serse Cosmi è come te lo aspetti. Sul modulo non fa sconti, anche se la sensazione è che ad Avellino si punti sul 3-5-2 per poi, nel medio-lungo termine, proporre il 3-4-2-1 per sfruttare i tanti uomini offensivi a disposizione. “Premetto che in Italia abbiamo i migliori allenatori, io non sono tra i migliori ma non sono nemmeno tra i più co****ni, di certo non dico come gioco prima della partita. E ai ragazzi non ho ancora comunicato la formazione”. Rammenta che a Perugia lancio Gatti nella marcatura di Baggio senza nemmeno portare il ragazzo in ritiro, comunicandolo solo al padre e raccomandandosi di non farlo uscire la sera. Punta sulla voglia di riscatto dei suoi ragazzi (“ci sono tanti giovani che possono utilizzare Pescara, anche se il termine utilizzare non è giusto, per lanciarsi”) ed anche con lui Ragusa si ha la sensazione che possa essere un uomo chiave, da esterno in mediana o avanti (“un giocatore come lui mi chiedo come possa giocare ancora in B”).

Sul match di Avellino: “voglio vedere come reagisce la squadra, son curioso. Primo non prenderle? Bisogna capire la partita, se bisogna accontentarsi di fare punti o se si ha la possibilità di vincere. Nell’ultimo periodo il Pescara ha subito tanto? Credo che trovare una solidità difensiva in 4 giorni nemmeno l’allenatore migliore del mondo possa trovarla. Questa squadra ha giocatori che in fase offensiva si esprimono benissimo nello spunto, ma ha meno uomini che partecipano nei 90 minuti con sofferenza”. Ad Avellino c’è un ambiente elettrico dopo una settimane di polemiche: “loro sono arrabbiati con gli arbitri, io sono arrabbiato in genere da 14 mesi di inattività che corrispondono  a 37 torti arbitrali…” E giù risate

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