Luca Forte, ovvero la forza di volontà e la determinazione in una punta tascabile. Si ispira al Pocho Lavezzi – per sua stessa ammissione nel post vittoria contro la Pro Vercelli – il nuovo gioiellino biancazzurro. Nato a Trieste e cresciuto nella Triestina, passa giovanissimo al Varese dove dal 2012 fa la spola tra prima squadra e Primavera collezionando 45 gettoni di presenza con i grandi con 5 gol messi a referto.
Uno davvero importante per quella che diventerà, di lì a breve, la sua squadra. Come già raccontatovi, un suo gol di fatto costò la panchina del Delfino a Baroni e la consegnò al suo attuale allenatore, Massimo Oddo. Il Pescara lo voleva già nella scorsa stagione, ma la richiesta del Varese (circa 800mila euro) venne ritenuta troppo esosa. La circostanza, confermata dal presidente Sebastiani e dallo stesso Forte, e raccontata in tempi non sospetto dal d.g. biancazzurro, fu solo un rimandare l’appuntamento con il destino.
Il biancazzurro era infatti nel futuro di Luca Forte. Assistito da Giuffredi, lo stesso agente che ha Cocco, fiamozzi, Galano (a lungo seguito) e Memushaj (ieri il procuratore era in tribuna, imminente il rinnovo dell’albanese sino al 2019), il 4 agosto 2015 firma un contratto triennale con il Pescara. Era rimasto svincolato, Forte. Il fallimento del Varese aveva lasciato a spasso tanti giocatori, tutti i tesserati. Pensate che a luglio si allenava da solo, tutto solo. All’Attilio Visentini di Trieste, per non perdere la forma. E’ un classe 1994 ed anche per questo, non occupando un posto in lista, il Pescara lo ha tenuto in organico nonostante la forte concorrenza in attacco. Lui si è rimboccato le maniche, ha aspettato il suo turno e a Trapani si è fatto trovare pronto. Un palo ed un gol negato dal portiere siciliano sono stati il prologo di una settimana doc. Lunedì in gol con la B Italia, poi venerdì il primo acuto con il Pescara, un gol da 3 punti. E Baroni, pensando a lui e allo scontro di lunedì, già trema…
